Risotto con filetti di pesce persico, pere e burro nero

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Ho trascorso moltissimi giorni sul lago Maggiore tra nuotate, grandi passeggiate nei boschi, gite in battello, uscite in barca con gli amici, giri in bicicletta, ore di relax sotto il sole ed altrettante sotto la pioggia e se devo pensare al piatto che più mi ricorda questi momenti e’ senza alcun dubbio il risotto con i filetti di pesce persico. Tantissimi ristoranti lo propongono ed io, più di una volta, l’ho ordinato, apprezzandone il gusto delicato e squisito.

Oggi però ho voluto provarlo aggiungendo un ingrediente nuovo, che esula dalla tradizione ma che nella mia cucina di oggi si fa portatore di un significato molto speciale. Si tratta infatti delle pere che mia figlia Ludovica, che frequenta la prima elementare in una scuola di Milano, porta a casa spesso nel suo personale sacchettino “io non spreco“. Si tratta di un’iniziativa splendida, utile, ecosostenibile, il cui scopo e’ quello di eliminare, o ridurre al minimo, gli sprechi che ogni giorno si registrano nelle mense scolastiche. Nel sacchettino di mia figlia confluisce  spesso la frutta poco amata, come le pere, o il pane, quando non viene utilizzato. Ed e’ così che mi è venuta l’idea di utilizzare questo frutto come ingrediente nuovo, in abbinamento al pesce persico, avendo anche come obiettivo quello di insegnare a mia figlia ad apprezzare anche questo frutto.  L’esperimento ha avuto successo! Se foste interessati ai dettagli dell’iniziativa potete consultare il sito della Milanoristorazione sul quale è spiegato tutto. Qualora invece voleste provare la ricetta eccovi ingredienti e spiegazione.

Con questa ricetta partecipo al contest/raccolta del mese di marzo de L’Italia nel piatto, contest dedicato alle ricette regionali italiane a base di pesce.



Ingredienti:  per 4 persone

350 gr riso carnaroli

700 ml Brodo vegetale salato

1 scalogno

Olio di oliva extravergine

1 noce di burro

2 pere (io ho usato le abate)

500 gr di filetti di pesce persico 

Salvia

50gr Burro per friggere il pesce

Sale e pepe qb

20 gr Farina 0

Procedimento

Preparare un soffritto con lo scalogno, olio ed una noce di burro. Quando lo scalogno inizierà ad essere leggermente trasparente unire il riso e tostarlo per un minuto. Irrorare con il vino bianco e lasciar evaporare l’alcool, dopodiché unire il brodo vegetale a poco a poco e la pera privata della buccia e tagliata a dadini. Potete conservare qualche fettina di pera intera (anche con la buccia se ben lavata) per la decorazione finale. Far cuocere come un normale risotto girando frequentemente.

A fine cottura aggiustare di sale e di pepe.

A parte, in una padella dal fondo antiaderente fate sciogliere il burro con le foglie di salvia ben lavate e asciugate. Infarinate i filetti di persico e fateli cuocere per pochi minuti nel burro, girandoli delicatamente. Quando saranno cotti levateli dalla padella e teneteli al caldo.

Unire a questo punto il risotto al fondo di cottura del pesce, l’ideale sarebbe riuscire a far saltare il risotto nella padella in modo che il burro si amalgami bene al riso insaporendolo completamente.

Ora si può impiattare. 

Io ho utilizzato un coppapasta circolare per il risotto, adagiandovi sopra un filetto di pesce, delle foglioline di salvia fritte e croccanti ed una fettina di pera cruda.





Gnocchetti di basilico e pinoli con crema di pomodorini secchi caramellati

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Con questa ricetta partecipo al contest indetto da Tre Spade ed intitolato : ” il piatto più tricolore del web ” !
Arrivo all’ultimo purtroppo poiché termina proprio il 16 di gennaio, ma non potevo lasciarmelo sfuggire, primo perché sono italiana e secondo perché mi sfida a lavorare sulla cromia del piatto, che è uno degli aspetti che più mi appassionano quando compongo ricette nuove … O così mi piace credere! Si, perché come dice una mia amicona difficilmente si inventa qualche cosa!
Ma veniamo alla ricetta.

Ingredienti
Per 2 persone

Gnocchi
2 grosse patate gialle
40 gr basilico fresco
1 manciata di pinoli
1 cucchiaio di parmigiano grattuggiato
farina qb
sale qb

Crema di pomodorini secchi
40 gr di pomodorini secchi
50 ml panna liquida
50 ml brodo vegetale non salato.

Pomodorini caramellati
3 o 4 pomodori secchi
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di acqua

Preparazione degli gnocchi
Fate bollire in acqua non salata le due patate con la buccia. quando saranno pronte scolatele, sbucciatele e schiacciatele con lo schiaccia patate. Ad esse, in una ciotola capiente, aggiungete le foglie di basilico precedentemente lavate e tritate. Io ho utilizzato la mezzaluna.
Aggiungete a questi ingredienti i pinoli tritati finemente, un cucchiaio di parmigiano e della farina.
Per quanto riguarda le dosi della farina dipende molto dalla capacità di assorbimento della qualità di patate utilizzate. Procedete aggiungendo la farina poco alla volta cosi da trovare la giusta quantità affinché possiate formare una palla di impasto compatta.
(Se vi può aiutare considerate che il rapporto che normalmente si utilizza e’ di 1kg di patate su 300gr di farina).
Con poco impasto alla volta e utilizzando una spianatoia leggermente infarinata componete dei lunghi rotoli della dimensione di un dito circa e da essi, con l’ausilio di un coltello tagliate gli gnocchi cercando di farli tutti della stessa grandezza.

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Per la crema di pomodorini
Mettete i pomodorini secchi a bagno nell’acqua calda con un po’ di aceto per un paio d’ore al fine di togliere loro il sale.
Dopo questo tempo strizzateli e riponeteli in un mixer. Tenetene da parte 3 o 4 per caramellarli in seguito. Avviate il frullatore sminuzzandoli il più possibile, aggiungendo poco alla volta il brodo vegetale per aiutarvi in questa operazione.
Trasferite tutto in un pentolino, aggiungete la panna e cuocete per pochi minuti girando affinchè tutti gli ingredienti si insaporiscano e si formi una cremina vellutata

Per i pomodorini caramellati
Prendete i pomodorini che avete tenuto da parte e tagliateli a striscioline sottili.
In una padella dal fondo antiaderente rovesciate due cucchiai di zucchero e due cucchiai d’acqua ed accendete il fuoco a fiamma media. Quando noterete che lo zucchero inizierà a caramellare unitevi i pomodorini e fateli saltare nel caramello per pochi minuti. Spegnete la fiamma e rovesciateli su un foglio di carta da forno. Vi serviranno per guarnire il piatto.

Cottura
In una pentola d’acqua bollente leggermente salata cuocete gli gnocchi, scolandoli con una schiumarola non appena verranno a galla. Conditeli con la cremina di pomodori secchi e per ultimo i pomodorini caramellati. Decorate, se volete, con pinoli freschi, qualche fogliolina di basilico fresco e del pepe nero.
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Ravioli di grano saraceno con radicchio, noci e olive taggiasche

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Dall’incontro di alcuni sapori tipici della Valtellina e le gustosissime olive taggiasche originarie della liguria ecco cosa nasce nella mia cucina e ancora prima nella mia immaginazione.
La valtellina, nella stagione sciistica, e la liguria in quella balneare sono tra i luoghi che ho visitato più frequentemente in questi miei primi trentanove anni e non è quindi un caso se nella top ten dei miei piatti preferiti ci siano i pizzoccheri e la pasta al pesto. Tra le mie gaffes gastronomiche poi i pizzoccheri regnano sovrani, come quella volta che il desiderio di cucinarli era così forte da decidere di offrirli a degli ospiti venuti a cena da noi nonostante fosse agosto, nonostante ci fosse un caldo torrido e nonostante il fatto che il soggiorno dove ci apprestavamo a cenare fosse in quel momento la stanza più calda della casa per via della sua precisissima esposizione a ovest, in assenza totale di climatizzazione! Ovviamente è solo uno tra gli esempi che potrei fare, ma solo per spiegarvi quanto sia appassionata di questo primo piatto ipercalorico, corposissimo e per nulla sofisticato … Anche se sono arrivata a provare il pizzocchero sferico, che era un vero proprio inno alla complessità. Ma questo merita un discorso a parte che vi farò in altra sede.
Con il grano saraceno dunque, che mi porta con la mente ai miei adorati pizzoccheri, e con una confezione di sfiziosissime olive taggiasche liguri che nella mia cucina non mancano quasi mai, ho pensato questa volta di confezionare dei ravioli. L’accostamento degli ingredienti e’ decisamente per similitudine, essendo l’amaro la nota che più caratterizza queste olive, il radicchio ed il grano.
Nel complesso tuttavia la presenza della ricotta smorza notevolmente questa caratteristica abbracciando gli ingredienti ed esaltandoli contemporaneamente. Burro e salvia ed una spolverata di parmigiano sono infine i condimenti che ho utilizzato per gustarli al meglio.

Ingredienti per i ravioli
Per 4 persone
150 gr farina di grano saraceno
150 gr farina 00
1 uovo
1 cucchiaio di olio di oliva
Sale qb
Acqua qb

Per il ripieno
250 gr ricotta vaccina
300 gr radicchio
1 scalogno
1 manciata di olive taggiasche
4 noci tritate
1 uovo
Sale qb
Pepe qb
Noce moscata qb

Procedimento
Unite le farine, l’uovo, il sale e l olio in una impastatrice ed impastate fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Se risultasse troppo asciutto l’impasto per facilitare l’operazione aggiungete un po’ d acqua (pochissima e comunque poco per volta).
Terminata la lavorazione prendete l’impasto ottenuto e lavoratelo ancora un po’ a mano, formate una palla ed avvolgetelo con della pellicola trasparente per farlo riposare in frigorifero per 1 ora.

Mentre la pasta riposa preparate il ripieno.
In una padella antiaderente fate soffriggere il radicchio lavato e tagliato a pezzettini con un filo d’olio e lo scalogno tritato. Se serve aggiungete un Po’ d’acqua per non farlo bruciare. Quando sarà stufato fatelo raffreddare poi tritatelo con una mezzaluna. In una ciotola capiente unitelo alla ricotta, unite l’uovo , le noci tritate, le olive denocciolate e tritate, un pizzico di sale, il pepe ed una grattugiata di noce moscata. Amalgamate tutto aiutandovi con una forchetta.
Terminato il riposo dell’impasto, aiutandovi con un tira pasta, stendetela tenendo uno spessore quanto più possibile minimo. (1,2 mm) posizionatevi sopra, distanziandoli correttamente, delle palline di ripieno. Durante queste operazioni cospargete le mani e la pasta con della farina per evitare che ci si appiccichi. Coprite tutto con un’altra striscia di pasta e con una formina per ravioli procedete per sigillarli e staccarli l’uno dall’altro. Prima di usare la formina aiutandovi con le dita cercate di far aderire bene la pasta al ripieno togliendo eventuali bolle d’aria, che in cottura rovinerebbero i vostri ravioli. Quando tutti i ravioli saranno pronti fateli cuocere in acqua bollente e salata e scolateli dopo 4/5 minuti. Il tempo di cottura dipende molto dallo spessore della vostra pasta. Più sarà spessa più impiegheranno tempo a cuocere.
Conditeli con del burro fuso, una grattugiata di pepe nero e del parmigiano a scaglie.

Gnocchi di carote viola alle mandorle con ragù bianco di merluzzo

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Questo è un piatto nato decisamente dal caso, benché questa verdura rappresentasse già da qualche tempo un ingrediente speciale che avrei voluto provare… ma di sicuro quando sono uscita a fare la spesa questa mattina tutto avevo in mente fuorché di cucinare “in viola” !
Ebbene, avvistate oggi sui banchi della verdura non le ho “snobbate” come al solito, ma ne sono stata attratta magneticamente e immaginando il loro colore così intenso ed insolito nel piatto ho subito pensato che avrei potuto utilizzarle per un primo piatto nuovo, ricercato ma che potesse piacere anche alle bambine così da poterlo proporre, in caso di successo, anche al pranzo di Natale ! Ed è così che ho pensato agli gnocchi, che loro mangiano sempre con gusto, in questa insolita versione:

Ingredienti:

Gli gnocchi: (2 persone)
500 gr carote viola
200 gr patate
40 gr farina di mandorle
40 gr farina 0
Sale e pepe q.b.

Ragú bianco di merluzzo:
300 gr di filetti di merluzzo
Olio di oliva extravergine
Farina di mandorle
Sale
25gr burro

Per decorare mandorle a scaglie

Preparazione:
Per gli gnocchi procedete cuocendo a vapore le verdure lavate,pulite e tagliate a pezzettini. Io ho impiegato 20 minuti circa.
Quando sono cotte, con la forchetta cioè che può affondare facilmente dentro la loro polpa, passatele con lo schiacciapatate raccogliendo la purea in una ciotola capiente.
Attenzione: in questo passaggio e’ importantissimo eliminare l’acqua che ne fuoriesce quando le si spreme. Se l’impasto infatti fosse troppo bagnato richiederebbe l’aggiunta di ulteriore farina rendendo gli gnocchi più duri e facendo quindi perdere il loro tratto distintivo che deve essere la morbidezza.
Alla purea così ottenuta aggiungete le due farine ed una presa di sale.
Amalgamate bene l’impasto e quando risulterà omogeneo e compatto potrete iniziare poco alla volta a suddividerlo in tanti filoni dello spessore di 2cm circa. Aiutatevi sempre cospargendo le vostre mani ed il piano di lavoro con della farina per evitare che l’impasto si appiccichi.
Con un coltello infine procedete tagliando i filoni in tanti gnocchetti cercando di dar loro la stessa dimensione.

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Quando il ragù sarà pronto basterà immergerli in abbondante acqua salata e scolarli non appena vengono a galla. Conditeli in un recipiente adatto con il ragù di merluzzo, il burro sciolto ed una manciata di mandorle a scaglie.

Ragù di merluzzo.
Non so se tecnicamente questo preparato può chiamarsi ragù, non me ne vogliano i cuochi titolati ed i puristi del mondo del food, ma mi sembrava il modo migliore per rendere l’idea della sua consistenza.
Prendete una padella dal fondo antiaderente, versatevi un filo di olio d’oliva e scaldatela. Passate leggermente i filetti nella farina di mandorle e posateli nella padella calda facendoli cuocere per 3/4 minuti per lato. Una volta cotti rigirateli con un cucchiaio di legno in modo che la loro carne si spezzi facilitando l’individuazione delle lische. Se le trovate rimuovetele con una pinzetta. Quando il pesce e’ cotto e spezzettato uniformemente fate sciogliere in un altro pentolino il burro, con il quale andrete a condire gli gnocchi man mano che li scolate. Terminata la cottura degli gnocchi unite infine il ragù di merluzzo, aggiustate di sale e di pepe e decorate il piatto con qualche mandorla in scaglie.

Questo piatto ha riscosso un grande successo nella mia famiglia tanto da poterlo annoverare tra i miei piatti meglio riusciti.

Gnocchetti speziati di zucca integrali con amaretti in salsa di noci

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Se amate la zucca e le spezie questa ricetta può essere un’alternativa per proporla in una cena autunnale e stupire i vostri commensali!
A me personalmente questi sapori fanno ricordare dei dolcetti tipici tedeschi che ero solita mangiare nel periodo natalizio con le mie colleghe quando lavoravo presso un’importante casa editrice tedesca con sede a Monaco di Baviera.
Tuttavia, le forti note speziate dei lebkuchen rappresentano in questa ricetta solo lo sfondo, dal quale mi piace che emerga principalmente la dolcezza della zucca in una texture più granulosa e rustica data dall’utilizzo della farina integrale.

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Ingredienti:
Per 4 persone
Zucca già pulita 600gr
Patate 300gr
Farina integrale di grano 100gr
1 uovo
Cocktail di spezie (noce moscata, cannella, zenzero, coriandolo, chiodi di garofano) 1 cucchiaino
Parmigiano grattugiato 2 cucchiai
Sale e pepe qb

Preparazione:
Fate cuocere la zucca tagliata a fettine a vapore per circa 10 minuti, ottimo sarebbe farla cuocere nel forno per 20-25 minuti a 180 gradi. La zucca e’ pronta quando si può schiacciare facilmente la sua polpa con la forchetta.
A parte lessate le patate con la buccia in acqua leggermente salata per 20 minuti circa, fino a che la forchetta può penetrare con facilità al loro interno.
A questo punto passate la polpa della zucca e delle patate con uno schiacciapatate ELIMINANDO il più possibile l’acqua che ne fuoriesce.
Una volta unite le due puree aggiungete ad esse l’uovo, le spezie, sale, pepe e due cucchiai di parmigiano grattugiato. Per ultimo unite la farina setacciata precedentemente.
Con l’impasto ottenuto procedete, utilizzando una spianatoia infarinata, a formare dei filoni dello spessore di 2cm circa dai quali taglierete i vostri gnocchetti cercando di farli tutti della stessa grandezza.
Ottenuti gli gnocchetti potete cuocerli in abbondante acqua salata e scolarli quando emergeranno in superficie con una schiumarola.
Conditeli con la salsa di noci una spolverata di parmigiano grattugiato e guarnite il piatto con le cialdine di parmigiano preparate precedentemente.
Per la realizzazione delle cialdine di parmigiano potete leggere qui

Risotto ai funghi (secchi) con pancetta croccante

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Oggi a Milano e’ la prima vera giornata d’autunno, l’aria e’ frizzante ed il forte vento stacca le foglie ormai secche dai numerosi alberi che ho davanti a casa. Le raffiche sono fortissime ed il cielo e’ finalmente celeste e per una che vive a Milano e’ un evento davvero degno di nota!
Con un clima così si può anche pensare ad un pranzo un po’ più ricco, pur nella sua essenzialità ed avendo ricevuto di recente in regalo dei bellissimi funghi secchi avrei deciso di cucinare un risotto guarnito con pancetta croccante da abbinare ad un frutto di stagione e ad un caldissimo caffè !

Per il risotto:
Ingredienti
Per 4 persone

Riso carnaroli 320 gr
Funghi secchi precedentemente reidratati in acqua tiepida (100gr)
Pancetta a fette 150gr
2 scalogni
Brodo di carne salato (o brodo di dado eventualmente)
Sale e pepe q.b.
Olio di oliva extravergine
Burro
Prezzemolo fresco
Formaggio grana grattugiato
Panna fresca 50 ml

Preparazione

Iniziate preparando un soffritto con il burro un filo d’olio e lo scalogno tritato finemente. Aggiungete i funghi precedentemente ammorbiditi in acqua tiepida (e poi strizzati), alcuni pezzettini di pancetta tritati grossolanamente e sfumate con un po’ di brodo di carne.
Dopo 3/4 minuti di cottura aggiungete il riso e mentre mescolate fatelo tostare bene bene. Quando i chicchi di riso si saranno imbionditi aggiungete poco alla volta il brodo, continuando a girare, finché il riso non giunge quasi a cottura. Aggiungete sale, se serve, ed il pepe. Un paio di minuti prima della fine aggiungete una bella manciata di prezzemolo tritato e la panna intiepidita. Girate bene per amalgamare tutto. A cottura ultimata spegnete il fuoco e mantecate con un pugno di formaggio grana grattugiato ed una noce di burro.
Per guarnire fate scaldare la restanti fette di pancetta su una piastra calda e quando diventa croccante toglietela e adagiatela sopra il vostro risotto.

Se amate il vino (come me) e soprattutto se servite questo risotto a cena potete abbinarlo ad un Cornalino della Cantina Ricchi, un vino rosso dall’intenso profumo di spezie dolci, squisito !
Ammetto anche che sono legata a questo vino dal ricordo piacevolissimo della mia prima vendemmia organizzata dalla cantina Ricchi, alla quale partecipammo con famiglia e amici e che ci regalo’ un’esperienza entusiasmante, certamente da consigliare a chi ama il contatto con la natura, il buon vino e a chi ha dei bambini. A tutti loro infatti era stata dedicata un’attenzione particolare conclusasi con la pigiatura dell’uva in una grande vasca e con la consegna di un diplomino di tutto rispetto!

Risotto Venere con gamberetti, zucchine, pomodorini aromatizzati al cognac

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Riso Venere, gamberetti e verdure e’ un abbinamento che mi piace molto, anche perché amo molto, soprattutto a pranzo, i piatti unici e questo lo è !
Inoltre è un riso integrale ricchissimo di fibre, proteine e sali minerali quali ferro, magnesio e selenio.
Il riso Venere ha un profumo estremamente particolare, molto vicino se vogliamo all’aroma del pane appena sfornato ed ha un chicco che difficilmente si disfa rendendo molto improbabile quindi lo spiacevole effetto dello “stracotto”. La sua compattezza e’ una garanzia ed esaltare le sue proprietà credetemi non è affare complicato.
Con un’oretta scarsa di lavoro, considerando la pulizia dei gamberetti che forse è il passaggio che richiede più tempo, si può gustare quindi un profumatissimo piatto unico contraddistinto da leggerezza e quel pizzico di ricercatezza che non guasta mai ! Se poi ci si abbina un buon vino bianco ed una piacevole compagnia il gioco e’ fatto !

Ingredienti:
(Per 4 persone)

Riso nero Venere : 250 gr
Gamberetti (o mazzancolle) 400gr
2 zucchine medie
2 grosse manciate di pomodorini ciliegia
1 cipolla rossa
1 scalogno
1 spicchio d’aglio
Olio di oliva extravergine
Sape
Pepe

Per il brodetto:
Gusci e/o teste dei gamberetti
1 cipolla
1 gamba di sedano
1 carota

Preparazione:

Per prima cosa risciacquare i gamberetti (o le mazzancolle) sotto acqua corrente e poi procedere alla rimozione del guscio ed eventualmente la testa. (Quelle che ho acquistato io oggi non l’avevano).
Teste e gusci andranno fatti bollire in una pentola con acqua e sale assieme al sedano, alla carota e alla cipolla per una ventina di minuti. Alla fine il brodetto andrà filtrato e si utilizzerà per far cuocere il riso.
Ultimo passo prima di essere pronte per la cottura sarà quello di eliminare il loro intestino, che è praticamente quel filetto nero che si intravede sotto la loro polpa. Per farlo basta incidere appena con la lama di un coltello tutta la zona interessata seguendone proprio la linea. Una volta praticata l’incisione si apre delicatamente con le dita e lo si asporta.
A questo punto occorre lavare e tagliare le zucchine ed i pomodorini e farli saltare in padella con un leggero filo d’olio extravergine, una po’ di sale, uno scalogno tagliato fine fine ed uno spicchio d’aglio intero che poi verrà eliminato prima di servire. Quando le zucchine avranno preso colore ed i pomodorini si saranno disfatti rilasciando la loro acqua unire i gamberetti puliti e far saltare il tutto per far si che gli ingredienti si amalgamino bene. Quando i gamberetti saranno appena scottati da entrambe le parti sfumare con un bicchierino di cognac e lasciar evaporare. Aggiustate di sale e di pepe.
Ora manca solo il risotto Venere.
Tritare la cipolla rossa e farla appassire in una pentola con un po’ d’olio extravergine e se serve un filo d’acqua del brodetto.
Quando la cipolla sarà appassita tostare il riso nel soffritto per un minuto e sfumarlo con un bicchierino di vino bianco. Quando il vino sarà evaporato bagnare di volta in volta il riso con il brodetto tenendo presente che in tutto dovra’ cuocere 16 minuti. Girare ogni tanto per evitare che si attacchi alla pentola e qualora si asciugasse troppo versare ancora un po’ di brodetto sempre poco alla volta.
A cottura terminata chiudere la pentola e lasciar riposare un minuto.
A questo punto si deve unire il risotto agli altri ingredienti in una grande padella facendoli saltare a fuoco vivace per far si che i sapori si uniscano bene. Eliminare l agio.
Per impiattare ho usato un coppapasta quadrato per creare un contrasto con la base rotonda del mio piatto ed ho decorato l’estremità superiore con qualche gamberetto in bella vista. Un po’ di pepe nero sui bordi del piatto ed il pranzetto e’ pronto per essere gustato.

Idea alternativa:
Come letto su cui impiattare il risotto nero potete usare una crema di ceci di facile realizzazione. Regalerebbe al piatto maggiore cremosita’ rendendolo ancor di più completo dal punto di vista nutrizionale.

Per la crema di ceci:

Brodo vegetale
Ceci già cotti (2 barattoli)
2 cipolle bianche
Olio di oliva extravergine
Mezzo bicchierino di latte
Sale
Pepe

Fate un soffritto di cipolla con un filo d’olio di oliva scottate i ceci precedentemente risciacquati sotto un getto di acqua corrente e copriteli con il brodo vegetale. Unite un pizzico di sale e fateli cuocere per una quindicina di minuti da quando il brodo inizia a bollire. A cottura ultimata frullate il tutto con un frullino elettrico per rendere i ceci in purea, mescolate piano piano e aggiungete mezzo bicchierino di latte tiepido.
La crema di ceci non dovrà essere né troppo spessa né troppo liquida, ma cremosa al punto giusto da poter sostenere il peso del risotto che vi adagerete sopra.