Tortino di patate e Galaverna del Mugello su besciamella dolce di quinoa

 

Prima di tutto vorrei spendere due parole per introdurre, per chi di voi non lo conoscesse già, il Galaverna del Mugello, formaggio a pasta cremificata, tenera, con crosta bianca edibile prodotto dalla fattoria Il Palagiaccio.

Attorno a questa fattoria di origini antichissime, sita tra le colline toscane del Mugello, ruota il lavoro di molti professionisti che dal XIII secolo ad oggi hanno saputo sempre produrre mantenendo ad alti livelli il loro standard qualitativo. Divulgatori e tenaci sostenitori della filosofia della qualità, i discendenti della famiglia degli Ubaldini sono oggi rinomati per i loro prodotti caseari e per gli sforzi che continuamente sostengono al fine di migliorarsi sempre di più per offrire un prodotto finale che sia sintesi perfetta di ricerca, qualità e bontà.

Oggi il Palagiaccio ha deciso di chiamare a rapporto i foodblogger italiani e di farli confrontare all’interno di un contest incentrato sui loro formaggi con l’espressa intenzione di far nascere da questo connubio un piatto indimenticabile, realizzato con materie prime genuine e di qualità. Il contest da loro indetto si chiama Latti da mangiare ed io, con timidezza e tantissimo entusiasmo vi partecipo. Per l’occasione ho scelto il Galaverna Del Mugello, formaggio dalla consistenza sublime e dal gusto delicatissimo con il quale ho pensato di realizzare un piccolo antipasto.

Si tratta infatti di un tortino di patate, aromatizzato con erba cipollina e noce moscata, completo di uova e formaggio che viene servito, ancora tiepido, su una besciamella calda di quinoa che abbina in se’ il dolce dato dallo zucchero e la componente amarognola della farina di quinoa. Nel complesso ho ottenuto un antipasto di sostanza, dai sapori ben bilanciati, delicato e sorprendentemente morbido.

  

Ingredienti per 6 persone

Un disco di pasta sfoglia

250 gr di formaggio Galaverna del Mugello 

1 uovo (cat. 0)

200 gr ricotta di latte vaccino  

2 patate bollite

Erba cipollina qb

Noce moscata qb

Sale qb

Pepe qb

Per la besciamella

400 ml di latte parzialmente scremato

40 gr burro

25 farina di quinoa

20 gr farina 0

Sale qb

1 cucchiaio di zucchero

Noce moscata qb

Preparazione del tortino

In una ciotola capiente versate la ricotta, unite il formaggio Galaverna tagliato a cubetti, esclusi alcuni pezzettini che dovranno essere disposti al termine della preparazione in cima ad ogni tortino, unite l’uovo precedentemente sbattuto, le patate bollite tagliate a cubetti, l’erba cipollina lavata e tagliata a pezzettini, insaporite con sale, pepe ed abbondante noce moscata. Amalgamante tutto aiutandovi con i rebbi di una forchetta. 

A parte stendete la pasta sfoglia e ricavatene tanti cerchi da disporre come base dei tortini sopra una teglia da muffìn. Io ho utilizzato la teglia da. Se non disponete di un coppapasta potete anche utilizzare un normale bicchiere. 

Disponete quindi i cerchi di pasta negli stampi dei muffìn cercando di far aderire delicatamente la pasta alle pareti. Disponetevi all’interno il ripieno posizionando in cima ad ogni tortino un cubetto di galaverna completo della sua crosta bianca.

Infornate a 200 gradi per 20 min circa.

Per la besciamella

In un pentolino scaldate il latte con lo zucchero ed una presa di sale mantenendolo ad una temperatura costante di circa 30/40 gradi. In un altro pentolino dal fondo antiaderente fate sciogliere il burro senza che frigga. Quando il burro sarà sciolto unitevi le farine e mescolate velocemente con una frusta da cucina. Unite, poco alla volta e girando continuamente, il latte intiepidito finché lo avrete terminato. La besciamella sarà pronta quando avrà raggiunto una consistenza cremosa e vellutata. Insaporite con noce moscata.

Al momento di servire versatene un po’ sul piatto, la besciamella deve essere tiepida non fredda, e sopra adagiatevi il tortino anch’esso ancora caldo. Decorate con pezzettini di erba cipollina o con del pepe.

Se voleste preparare la besciamella in anticipo dovrete coprirla con della pellicola e scaldarsi nuovamente prima di servirla.

Con questa ricetta partecipo al contest :” latti da mangiare “.

  

Risotto con filetti di pesce persico, pere e burro nero

Edit



Ho trascorso moltissimi giorni sul lago Maggiore tra nuotate, grandi passeggiate nei boschi, gite in battello, uscite in barca con gli amici, giri in bicicletta, ore di relax sotto il sole ed altrettante sotto la pioggia e se devo pensare al piatto che più mi ricorda questi momenti e’ senza alcun dubbio il risotto con i filetti di pesce persico. Tantissimi ristoranti lo propongono ed io, più di una volta, l’ho ordinato, apprezzandone il gusto delicato e squisito.

Oggi però ho voluto provarlo aggiungendo un ingrediente nuovo, che esula dalla tradizione ma che nella mia cucina di oggi si fa portatore di un significato molto speciale. Si tratta infatti delle pere che mia figlia Ludovica, che frequenta la prima elementare in una scuola di Milano, porta a casa spesso nel suo personale sacchettino “io non spreco“. Si tratta di un’iniziativa splendida, utile, ecosostenibile, il cui scopo e’ quello di eliminare, o ridurre al minimo, gli sprechi che ogni giorno si registrano nelle mense scolastiche. Nel sacchettino di mia figlia confluisce  spesso la frutta poco amata, come le pere, o il pane, quando non viene utilizzato. Ed e’ così che mi è venuta l’idea di utilizzare questo frutto come ingrediente nuovo, in abbinamento al pesce persico, avendo anche come obiettivo quello di insegnare a mia figlia ad apprezzare anche questo frutto.  L’esperimento ha avuto successo! Se foste interessati ai dettagli dell’iniziativa potete consultare il sito della Milanoristorazione sul quale è spiegato tutto. Qualora invece voleste provare la ricetta eccovi ingredienti e spiegazione.

Con questa ricetta partecipo al contest/raccolta del mese di marzo de L’Italia nel piatto, contest dedicato alle ricette regionali italiane a base di pesce.



Ingredienti:  per 4 persone

350 gr riso carnaroli

700 ml Brodo vegetale salato

1 scalogno

Olio di oliva extravergine

1 noce di burro

2 pere (io ho usato le abate)

500 gr di filetti di pesce persico 

Salvia

50gr Burro per friggere il pesce

Sale e pepe qb

20 gr Farina 0

Procedimento

Preparare un soffritto con lo scalogno, olio ed una noce di burro. Quando lo scalogno inizierà ad essere leggermente trasparente unire il riso e tostarlo per un minuto. Irrorare con il vino bianco e lasciar evaporare l’alcool, dopodiché unire il brodo vegetale a poco a poco e la pera privata della buccia e tagliata a dadini. Potete conservare qualche fettina di pera intera (anche con la buccia se ben lavata) per la decorazione finale. Far cuocere come un normale risotto girando frequentemente.

A fine cottura aggiustare di sale e di pepe.

A parte, in una padella dal fondo antiaderente fate sciogliere il burro con le foglie di salvia ben lavate e asciugate. Infarinate i filetti di persico e fateli cuocere per pochi minuti nel burro, girandoli delicatamente. Quando saranno cotti levateli dalla padella e teneteli al caldo.

Unire a questo punto il risotto al fondo di cottura del pesce, l’ideale sarebbe riuscire a far saltare il risotto nella padella in modo che il burro si amalgami bene al riso insaporendolo completamente.

Ora si può impiattare. 

Io ho utilizzato un coppapasta circolare per il risotto, adagiandovi sopra un filetto di pesce, delle foglioline di salvia fritte e croccanti ed una fettina di pera cruda.





Piadine di avena

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Perdonate la semplicità di questo post, ma ho scoperto la farina di avena recentemente ( vedi il mio plumcake rustico) e ne sono stata colpita subito dal suo dolce profumo!
L’avena e’ un cereale che sta vivendo un momento di gloria soprattutto grazie alla popolarità della dieta Dukan in cui è presente. Leggendo qua e la sul web ho appreso che questa farina e’ ricchissima di proteine e importanti elementi nutrititvi che arrivano dall’utilizzo della parte più interna del suo seme. Nel complesso si tratta di una farina preziosa e con benefici effetti, se usata con regolarità, per tenere sotto controllo il colesterolo e per aiutare l’intestino pigro! 

Amando quindi variare la dieta il più possibile sono stata felicissima di averla conosciuta ed acquistata e con una giacenza che mi rimaneva in dispensa ho pensato di realizzare delle piadine da proporre alle mie bimbe come merendina, in sostituzione al classico toast.

Il risultato e’ stato apprezzato. Una piadina leggermente più scura, dalla granulosità più marcata ma dal retrogusto dolce, dato proprio dalla presenza della farina di avena. A mio avviso ben coniugabile con ingredienti salati, come quelli che ho utilizzato oggi, ma anche con ingredienti dolci come marmellata, miele o creme di cioccolato.

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Ingredienti 150 gr farina di avena 50 gr farina 0
150 ml acqua
Sale qb
Olio di oliva extra vergine 

 

Preparazione
Unite le farine in una ciotola, aggiungete il sale un filo di olio di oliva e l’acqua ed iniziate ad impastare affinché si formi un impasto omogeneo.

Sopra una superficie liscia leggermente infarinata stendete l’impasto raggiungendo uno spessore di pochi millimetri. Con un coppapasta ritagliate dei dischi.

Quando avrete terminato scaldate una larga padella antiaderente e posizionatevi le piadine facendole cuocere qualche minuto per parte. Farcitele a vostro piacere quando sono ancora calde !